lunedì 16 gennaio 2012

TASSA DI QUA' E TASSA DI LA'!


Carissimi amici e lettori di INVESTinBEST con oggi inauguriamo una mini-raccolta udite udite bene: DI TASSE!!
Certo perchè voi lo sapete che genere di tasse andate magari ogni giorno pagando?
Provate a leggere l'assurdità di queste tasse.
LE CHIAMEREMO LE TASSE ITALIANE PIU' SCONOSCIUTE AGLI ITALIANI!
Buona lettura:

1. La tassa sui gradini. Un tempo si pagava assieme ai ballatoi dei palazzi. E' tornata di moda vista l'esigenza dei comuni di finanziare il servizio di pulizia delle strade; a doverla pagare tutti i proprietari di case che hanno i gradini d'ingresso sulla pubblica via.     

2. La tassa sull'ombra. Se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario "invade" il suolo pubblico deve pagare l'imposta per occupazione di suolo pubblico.


3. La tassa sui ballatoi. Riesumata dal Comune di Agrigento nel 2008, va pagata dai condominii che abbiano ballatoi prospicenti sulla pubblica strada.


4. L’imposta sulle immagini. Sconosciuta negli altri paesi evoluti, l'imposta di pubblicità riguarda tutti i mezzi pubblicitari affissi per la pubblica via. L’imposta si applica sulla pubblicità esterna ed a quella diretta, vale a dire ogni forma di pubblicità diversa da quella editoriale, radiofonica e televisiva.


5. La tassa sulle paludi. Nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Quando però negli anni 60 gran parte delle terre furono abbandonate e sulle ex paludi furono costruite città, i proprietari che andavano ad abitare le case cominciarono a ricevere cartelle esattoriali con una strana tassa: il contributo di bonifica, che pagano molti milioni di italiani. Sono sorte da allora molte liti giudiziarie, e due sentenze della Corte di Cassazione (n. 8957/96 e 8960/96) hanno stabilito che la tassa è dovuta soltanto nel caso in cui le opere di bonifica abbiano determinato un effettivo incremento di valore dell'immobile, con un beneficio diretto e specifico, che, in caso di contestazione, deve essere provato dal Consorzio di bonifica. Intanto si continua a pagare.
6. Tassa sulla raccolta dei funghi. Anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo. 


7. Imposta su caccia e pesca. Prevede il pagamento di una tassa di Concessione Governativa non solo la licenza di porto di pistola per difesa personale ma anche il porto di fucile uso caccia e la licenza di pesca. Ad oggi, l'importo è pari, rispettivamente, ad Euro 115 e 173,16. Per il rilascio della licenza di caccia, inoltre, va corrisposta anche una tassa regionale, che varia da regione a regione. 


8. Imposta sui cani. Alcuni Enti locali hanno o sono in procinto di istituire nuovamente la tassa sul possesso dei cani introdotta dal Regio decreto n. 1393 del 1918 reso poi obbligatorio definitivamente nel 1931. La tassa consiste nel pagamento di un corrispettivo annuale per il possesso di ogni singolo cane custodito. Gli importi? Variano dai 20 euro ai 50 euro per ogni cane di proprietà a seconda della taglia. 


9. La tassa di passaggio. Il Comune di Milano ed altri hanno introdotto un ecopass a pagamento avente come fine principale la riduzione dell’inquinamento atmosferico. 


10. La tassa sulle suppliche. Sono soggetti ad imposta le istanze, petizioni, ricorsi, e relative memorie diretti agli uffici dell’amministrazione dello Stato tendenti ad ottenere l’emanazione di un provvedimento. 


11. L'imposta sui forestieri. è stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno. 


12. Tassa sul bestiame. Il reddito agrario per l'azienda agricola che produce almeno un quarto delle unità foraggiere destinate ad alimentare gli animali allevati è possibile la determinazione di un reddito forfetizzato, se il terreno risulta insufficiente, utilizzando determinati coefficienti approvati del ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con quello delle politiche agricole, che individua le specie di animali rientranti nel sistema forfetario di determinazione del reddito. 


13. La gabella sugli sposi (ius primae gabellae). Introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune. A Roma, ad esempio, costa € 200 sposarsi in Campidoglio nel week-end ed € 150 nei giorni feriali per tutti coloro che non risiedono nella Capitale. Era, addirittura stata prevista una delibera con la quale si prevedeva il pagamento anche per i residenti per il corrispettivo di € 100 (proposta poi ritirata). Da stime fatte, il gettito non è niente male: il Comune di Sorrento ad esempio incassa qualcosa come 6 milioni di euro all’anno. 


14. L'imposta sull'uscita di casa. E' la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997: in legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di "rifarsi" sui cittadini. La medesima normativa prevedeva che il secondo anno la tassa potesse essere incrementata del 150% lasciando poi libero arbitrio negli anni successivi. Ed è così che si è giunti addirittura a casi di aumenti dell’8000%. All'Anas si sono aggiunti i comuni e le province, per le rispettive strade. Al fine della paleo-imposta sono considerati passi carrabili i manufatti costituiti da listoni di pietra od altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l'accesso dei veicoli alla proprietà privata (art.44, e. 4, D.Lgs. n. 507/1993). Per le strade private aperte al pubblico transito l'autorizzazione è concessa dal Comune. La superficie tassabile dei passi carrai si determina moltiplicando la larghezza del passo, misurata sulla fronte dell'edificio o del terreno al quale si dà accesso, per la profondità di un metro lineare "convenzionale". La tassa relativa ai passi carrai può essere definitivamente assolta mediante il versamento, in qualsiasi momento, di una somma pari a venti annualità del tributo. 



15. La tassa sulle cabine telefoniche. E' il canone comunale dovuto sulle cabine telefoniche e sulle cabine elettriche dai relativi gestori.


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INVESTinBEST Team

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